Carolina Marconi, “Per medici sono guarita ma per lo stato no”, per i malati oncologici impossibile avere un muto o adottare un bimbo

Carolina Marconi rappresenta la voce di molti guariti che desiderano tornare a vivere una vita normale dopo aver affrontato e sconfitto un tumore.

Carolina Marconi, conosciuta attrice venezuelana e nota al grande pubblico per la sua partecipazione al Grande Fratello, ha affrontato nel 2021 una delle sfide più grandi della sua vita: un tumore al seno. Tuttavia, dopo la battaglia contro la malattia, ha scoperto che le difficoltà non finiscono con la guarigione. Non solo ha dovuto fare i conti con le cicatrici emotive, ma anche con barriere burocratiche ed economiche inaspettate.

La guarigione e le sue conseguenze sociali

Carolina ha raccontato con emozione il momento in cui il medico le ha comunicato di essere guarita. Ma la realtà post-guarigione è stata diversa da quanto sperato. Le è stata negata l’opportunità di adottare un bambino a causa del suo passato di malattia. Anche ottenere un prestito per aprire un negozio si è rivelato un’ardua impresa. Queste restrizioni sono in netto contrasto con l’approccio dell’INPS, che toglie il sussidio legato alla malattia una volta dichiarata la guarigione.

La legge sull’oblio oncologico

Nonostante l’approvazione imminente di una legge sull’oblio oncologico, Carolina è scettica riguardo ai benefici che potrà portare ai guariti come lei. Secondo l’attrice, attendere 10 anni dopo la conclusione delle cure prima di poter godere di certi diritti, come l’accesso a un mutuo, è eccessivo, in particolare per chi, come lei, ha già 45 anni.

Il diritto alla vita normale

L’attrice sottolinea che i guariti sono stanchi di aspettare e di essere trattati come cittadini di seconda categoria. Essi meritano diritti come l’assicurazione sanitaria e l’accesso a un mutuo. Carolina sottolinea che i guariti, che in Italia sono circa un milione, sono persino più monitorati nella loro salute rispetto alla popolazione generale. Dopo tutto, la loro salute è costantemente controllata con esami e screening. Eppure, a dispetto di questa attenzione medica, incontrano molte barriere nella vita di tutti i giorni.

Emanuele Larocca

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