Il caso di Giulia Cecchettin e Filippo Turetta si tinge di mistero e apprensione. Il papà di Filippo difende il figlio, mentre quello di Giulia lancia un appello disperato.
Giulia è stata uccisa con molteplici coltellate. Sono in corso indagini e appelli per trovare il sospettato.
Il corpo di Giulia è stato ritrovato in un canalone tra il lago e Piancavallo, Pordenone. La giovane è stata brutalmente assassinata con coltellate alla testa e al collo. Queste informazioni emergono dall’esame esterno eseguito dal medico legale Antonello Cirnelli. Andrea Del Missier, sostituto procuratore di Pordenone, ha confermato il risultato dell’autopsia.
Le ferite difensive trovate sulle mani e le braccia di Giulia indicano una disperata lotta per la sopravvivenza. La scena del crimine, situata vicino a una strada secondaria e poco frequentata, era chiusa durante l’inverno a causa di ghiaccio e neve.
Il procuratore Cherchi lancia un appello urgente a Turetta, sospettato nell’omicidio di Giulia. Nonostante l’intensa ricerca, né Filippo Turetta né la sua auto sono stati ancora localizzati. Il procuratore sollecita Turetta a costituirsi e fornire la sua versione dei fatti.
Cherchi sottolinea l’importanza di questa testimonianza, sia per le indagini che per Turetta stesso. “Non continui questa sua fuga e si costituisca,” insiste il procuratore, sottolineando la gravità della situazione e l’urgenza di chiarimenti.
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