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Alessandro Impagnatiello si commuove in aula ricordando il figlio mai nato, “Non sono pazzo”

Alessandro Impagnatiello, imputato per l’omicidio della compagna Giulia Tramontano, racconta in aula le sue emozioni e le vicende precedenti al delitto.

Ricordi di un figlio mai nato

“Il bambino che sarebbe arrivato…” Queste parole incrinano la voce di Alessandro Impagnatiello, accusato dell’omicidio della compagna Giulia Tramontano, mentre ricorda Thiago, il figlio mai nato. Diversamente dalla scorsa udienza, l’imputato appare emozionato, più coinvolto nel ricostruire quanto accaduto prima del delitto. In aula, interrogato dalla difesa, racconta della vacanza a Ibiza con Giulia e dell’ipotesi di trasferirsi in Spagna “nei prossimi cinque anni”. Questo viaggio ha permesso “a me e Giulia di ritrovarci, ho ritrovato Giulia e mi sono staccato anche visivamente dall’altra…poi siamo tornati a Milano” e le “curve brusche” nella vita dell’ex barman, già padre di un altro bambino, sono ricominciate. Parlando del figlio, Impagnatiello si commuove e piange, mostrando un lato vulnerabile che non si era visto nella precedente udienza.

Il peso delle menzogne

Durante il suo interrogatorio, Alessandro Impagnatiello ripercorre il momento in cui ha rivelato a Giulia di averla tradita. “Svelare a Giulia che la tradivo è stato l’ennesimo sintomo che la mia testa stava impazzendo, questo non vuol dire che sono pazzo, non penso di essere pazzo, ma che ero saturo di dire bugie”. Queste sono le parole dell’imputato, che cerca di spiegare lo stato d’animo che lo ha portato a confessare il tradimento. L’annuncio della gravidanza ha innescato “un’altalena” di emozioni e la scelta di svelare la doppia relazione è stata dovuta all’esasperazione: “Ero un vaso completamente saturo di bugie e menzogne e non ero abituato a dire bugie. Era come se fosse strabordato qualcosa, come se dovessi svuotarlo perché qualcosa mi mangiava dentro”.

Confessioni e contraddizioni

Alessandro continua il suo racconto, cercando di trovare una spiegazione alle sue azioni. “Non ho spiegazioni sul perché ho confessato il tradimento, così come non so perché permettevo all’altra ragazza di vedere il mio cellulare dove c’era tutta la mia vita con Giulia“. Le sue parole riflettono un tentativo di razionalizzare le sue scelte, ammettendo che la sua vita era diventata insostenibile a causa delle menzogne. Il processo continua con queste rivelazioni che aggiungono complessità al caso, mentre l’aula ascolta le sue parole in un silenzio carico di tensione.

Emanuele Larocca

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Emanuele Larocca

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