Conoscere i sintomi della celiachia aiuta a riconoscere precocemente una malattia cronica e complessa, caratterizzata da sintomi intestinali ed extraintestinali che variano con l’età del paziente.
La celiachia è una malattia autoimmune innescata dall’assunzione di glutine, una proteina presente in alimenti derivati da cereali come frumento, orzo e segale. L’ingestione di glutine provoca una risposta immunitaria anomala nei soggetti predisposti, danneggiando la mucosa dell’intestino tenue e compromettendo l’assorbimento dei nutrienti essenziali. La diagnosi di questa patologia, che colpisce sia adulti che bambini, è spesso complessa poiché i sintomi variano e possono coinvolgere molteplici sistemi del corpo.
Nei bambini, la celiachia può manifestarsi con segnali evidenti, come la crescita rallentata e il calo di peso, dovuti a una carenza di nutrienti essenziali. In molti casi, la malattia influisce sull’umore del bambino, causando irritabilità e difficoltà di concentrazione. Negli adulti, invece, i sintomi possono includere disturbi gastrointestinali (come dolore addominale, diarrea o stitichezza), insieme a sintomi meno comuni ma debilitanti, come stanchezza cronica e anemia da carenza di ferro.
Secondo esperti, come la dottoressa Giulia Rossi, “la celiachia può anche presentarsi senza segni evidenti, una forma chiamata celiachia silente, dove il danno intestinale è presente anche in assenza di sintomi.”
La sintomatologia della celiachia varia con l’età e la predisposizione individuale. Nei bambini, l’accrescimento è particolarmente influenzato, con sintomi legati al malassorbimento che interferiscono con lo sviluppo fisico e mentale. I sintomi includono spesso diarrea cronica, crampi addominali e crescita ridotta. La presenza di afte, frequenti in questa patologia, può inoltre compromettere la salute orale dei più piccoli.
Negli adulti, oltre ai disturbi intestinali, sono frequenti sintomi extraintestinali come mal di testa, problemi di fertilità e dolori articolari. In particolare, le donne possono sperimentare cicli mestruali irregolari o difficoltà di concepimento. Gli adulti celiaci sono inoltre soggetti a un rischio più alto di sviluppare osteoporosi a causa della ridotta capacità di assorbire il calcio.
Diagnosticare la celiachia richiede test specifici. L’esame più utilizzato è il test degli anticorpi anti-transglutaminasi (tTG-IgA) nel sangue, seguito, in caso di positività, da una biopsia intestinale per confermare il danno ai villi intestinali. Nei pazienti con familiari affetti dalla patologia, può essere utile anche un test genetico per verificare la presenza dei geni HLA-DQ2 o HLA-DQ8, associati alla predisposizione alla celiachia.
Il trattamento della celiachia consiste nell’adozione di una dieta rigorosamente senza glutine, necessaria per evitare complicazioni a lungo termine, come osteoporosi, malnutrizione o, nei casi più gravi, patologie autoimmuni correlate. Anche tracce minime di glutine possono infatti innescare i sintomi, richiedendo attenzione nella scelta degli alimenti e nelle etichette.
I pazienti devono fare attenzione anche alla contaminazione crociata, che può avvenire quando alimenti senza glutine entrano in contatto con cibi che lo contengono. Per chi è celiaco, seguire scrupolosamente una dieta adeguata significa ridurre drasticamente i rischi legati alla patologia e migliorare la qualità della propria vita.
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