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Crollo a Bari: scoperta la presenza di fibre di amianto nelle tubature

Il crollo della palazzina in via De Amicis a Bari, avvenuto il 5 marzo, ha sollevato gravi preoccupazioni riguardo alla sicurezza ambientale e alla salute pubblica. Recenti analisi condotte dall’Arpa Puglia hanno rivelato la presenza di fibre di amianto nei detriti, probabilmente originarie da una tubatura della palazzina crollata. Questo dato è emerso dopo che l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente aveva escluso la presenza di amianto nell’aria circostante, basandosi su un monitoraggio della qualità dell’aria effettuato tra il 6 e il 7 marzo.

La questione dell’amianto è particolarmente delicata, poiché è un materiale fibroso che, se inalato, può causare gravi malattie respiratorie, tra cui l’asbestosi e vari tipi di cancro, come il mesotelioma. Pertanto, la scoperta di fibre di amianto nei detriti richiede un’attenta valutazione e una risposta rapida da parte delle autorità competenti.

Indagini approfondite

Dopo il crollo, l’Arpa Puglia ha avviato un’indagine approfondita non solo sull’aria, ma anche sulle polveri presenti nell’area. Sono stati prelevati campioni in diverse località:

  1. Cortile della ex scuola Carlo del Prete, in via Pinto
  2. Balcone di un appartamento in via De Amicis 2

Questi campioni saranno analizzati per determinare la presenza di eventuali contaminanti e garantire la sicurezza della popolazione.

È importante notare che la relazione dell’Università di Bari, che ha evidenziato la presenza di amianto in un campione di polvere prelevato dal balcone, ha sollevato interrogativi. L’Arpa ha sottolineato che questo rapporto non proviene da un laboratorio accreditato dal Ministero della Salute, il che ha portato l’agenzia a riservarsi ulteriori valutazioni sui risultati ottenuti dall’università. Questa situazione mette in luce la necessità di standard rigorosi e procedure di monitoraggio affidabili, specialmente in situazioni di emergenza come quella del crollo.

Rischi per la salute e la sicurezza degli edifici

Le analisi dei campioni prelevati inizieranno a breve, e i risultati saranno fondamentali per capire l’effettiva portata della contaminazione e pianificare eventuali interventi di bonifica. Nel frattempo, la popolazione locale vive con l’ansia di una potenziale esposizione all’amianto, un problema che può avere ripercussioni a lungo termine sulla salute.

Il crollo di via De Amicis non rappresenta solo un dramma personale per gli abitanti colpiti, ma solleva interrogativi più ampi sulla sicurezza degli edifici in molte città italiane. L’amianto è stato utilizzato in costruzioni fino agli anni ’90, e molte strutture più vecchie potrebbero contenere questo materiale pericoloso. Le autorità locali sono quindi chiamate a eseguire controlli rigorosi e garantire che gli edifici siano sicuri per i loro abitanti.

In aggiunta, il crollo ha riacceso il dibattito sulla manutenzione degli edifici storici e sull’importanza di interventi di ristrutturazione. Molte palazzine in città, specialmente quelle risalenti a epoche precedenti ai moderni standard di costruzione, possono avere problemi strutturali non visibili a occhio nudo. Questo incidente può servire da monito per gli amministratori locali e per i proprietari di immobili, sottolineando l’importanza di investire nella manutenzione e nella ristrutturazione degli edifici.

Politiche pubbliche e gestione dell’amianto

Il caso di Bari richiama anche l’attenzione sulle politiche pubbliche relative alla gestione dei materiali pericolosi. È essenziale che le amministrazioni locali adottino protocolli chiari per la rimozione e lo smaltimento dell’amianto, così come per l’informazione e la protezione dei cittadini. La gestione dell’amianto deve essere una priorità, non solo per la salute pubblica ma anche per la tutela dell’ambiente.

In conclusione, il crollo di via De Amicis rappresenta un episodio drammatico che solleva interrogativi cruciali sulla sicurezza degli edifici e sulla salute pubblica. La presenza di amianto nei detriti è un ulteriore elemento di preoccupazione e richiede un’azione tempestiva e coordinata da parte delle autorità competenti. Le analisi in corso saranno determinanti per valutare la situazione e garantire che non ci siano rischi per la popolazione locale, mentre la comunità attende con apprensione ulteriori sviluppi in questa vicenda.

Luca Senigallia

Luca Senigallia è un giornalista di 40 anni, specializzato nella cronaca locale di Bari e della Puglia. Da sempre appassionato di raccontare il territorio in modo diretto e approfondito, Luca ha dedicato la sua carriera a seguire le vicende quotidiane della sua città, con uno sguardo attento alle dinamiche sociali, politiche ed economiche che la caratterizzano. Con un’esperienza pluriennale nelle redazioni locali, ha raccontato storie di persone, eventi e cambiamenti che segnano la vita della comunità barese. La sua passione per il giornalismo lo spinge a scoprire e narrare con rigore i fatti che plasmano la Puglia, sempre con un focus sulla verità e sull’impatto delle notizie sul pubblico.

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