Paolo interviene contro marito violento in Coop a Livorno, ferma
aggressione senza l’aiuto della sicurezza, ma la moglie non denuncia.
Un atto di violenza domestica che si stava consumando pubblicamente in un
supermercato
Coop di Porta Terra a Livorno è stato interrotto
grazie al coraggio di un cliente, Paolo, che ha assistito alla scena e ha
deciso di intervenire. L’episodio, avvenuto sabato pomeriggio intorno alle
17:00, ha visto un uomo di 55 anni aggredire brutalmente la propria moglie,
attirando l’attenzione di Paolo. Quest’ultimo, in compagnia della sua compagna
e scendendo le scale mobili, non ha esitato a correre in aiuto della donna.
Conflitto e difesa, la reazione di Paolo
Nonostante il marito aggressore avesse intimato a Paolo di non interferire,
dicendo aggressivamente: “Fatti i ca**i tuoi, lei è mia moglie”,
Paolo non si è dato per vinto. Di fronte al tentativo dell’uomo di colpirlo,
Paolo ha reagito, sferrando un
pugno in faccia all’aggressore
per difendersi e proteggere la donna. Questo intervento ha causato
l’allontanamento del marito violento, seguito dagli addetti alla sicurezza del
supermercato.
Dopo l’aggressione, la reazione del supermercato
Paolo, scosso ma determinato, ha chiesto che venissero chiamate le forze
dell’ordine, ma secondo il suo racconto al Tirreno, ciò non è avvenuto.
Tuttavia, gli è stato assicurato che il supermercato aveva preso nota del
numero di targa dell’auto dell’aggressore. “Prima faceva il “fenomeno” –
ha raccontato Paolo – poi però, dopo aver incassato il “gollettone”, se ne è
andato con dietro gli uomini della sicurezza”.
La situazione della moglie e la querela
La situazione si è ulteriormente complicata poiché, nonostante l’intervento
eroico di Paolo, la moglie aggredita non sembrava intenzionata a sporgere
denuncia, come è emerso dalle risposte fornite a Paolo e dal fatto che si sia
allontanata insieme al marito. La possibilità di una querela è essenziale per
l’avvio di un’indagine formale, ma la donna, per ragioni che spesso includono
paura o dipendenza, ha scelto di non procedere, lasciando la situazione in uno
stato di incertezza giuridica e morale.