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“Chi l’ha Visto?”, intervista a Elena Cecchettin “Se penso a ciò che ha provato mia sorella, non riesco a darmi pace”

In una recente intervista a “Chi l’ha Visto?”, Elena Cecchettin ha condiviso dettagli sul rapporto tra sua sorella Giulia e Filippo Turetta, accusato dell’omicidio.

Intervista rivelatrice di Elena Cecchettin

Elena Cecchettin, ospite del programma “Chi l’ha Visto?” su Rai 3, ha parlato del tragico destino di sua sorella Giulia.

Tornata in Austria per motivi di studio dopo il funerale, Elena ha espresso chiaramente il suo pensiero su Filippo Turetta. “Filippo per me è l’assassino di mia sorella, è la persona che prima di ucciderla le ha fatto vivere due anni di inferno”, ha detto.

Relazione pericolosa e dominante

Nell’intervista, Elena Cecchettin ha descritto la natura tossica della relazione tra sua sorella e Turetta.

Ha dettagliato come Turetta esercitasse un controllo eccessivo su Giulia, limitandone la libertà e influenzando le sue decisioni.

“Non le lasciava fare niente senza mettere la sua voce e la sua opinione. Spesso per evitare un litigio faceva quello che diceva lui anche se lei non voleva. Filippo è figlio del patriarcato, in lui certi comportamenti sono entrati più dentro forse perché non aveva una personalità forte”, ha spiegato.

Il peso della sofferenza e della perdita

Proseguendo nella sua intervista, Elena ha espresso il suo dolore per la perdita della sorella, sottolineando la sua incapacità di accettare la sofferenza subita da Giulia. “Io dico sempre che il male che sto provando lo posso sopportare.

Quello che non riesco a sopportare è il male che ha subito lei, non mi dà pace, anche pensare a tutte le possibilità di fare cose, che sia andare all’Università o disegnare, la libertà, che lui le ha tolto”.

Riflessioni sul proprio comportamento e sull’ostilità

Verso il termine dell’intervista, Elena ha riflettuto sull’ostilità che nutriva nei confronti di Turetta e su come ciò potesse aver influenzato la relazione con sua sorella. Ha espresso rimpianti per il suo approccio aggressivo, temendo che questo possa aver impedito a Giulia di aprirsi su eventuali episodi di violenza.

“Io ero ostile alla figura di Filippo, e sia quando parlavo con lui che di lui facevo valere ciò che pensavo. Se ci sono stati episodi di violenza lei non me li ha raccontati. Se c’è una cosa di cui mi pento è di essere stata così apertamente ostile a lui, perché magari quel mio fare brusco ha impedito a lei di dirmi cose. Io lo facevo per proteggerla e lei magari lo percepiva in maniera diversa. Non mi ha mai detto di avere paura di lui, ma una sua amica mi ha detto che una settimana prima dell’omicidio si erano visti in una gelateria a Padova e lui aveva avuto comportamenti violenti sia a gesti che a parole. Ha detto che aveva avuto paura, ma io non lo sapevo”.