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Effetto boomerang dopo il caso pandoro per gli store di Chiara Ferragni, deserti sia a Roma che a Milano

Gli store di Chiara Ferragni a Milano e Roma registrano un calo di clienti in seguito allo scandalo del pandoro Balocco, nonostante l’attrattiva online del brand rimanga forte.

Il calo di affluenza nei negozi fisici

I negozi di Chiara Ferragni a Milano e Roma stanno vivendo un periodo di scarsa affluenza. La scritta “Make a wish, make a gift” brilla sui grattacieli di Porta Nuova, ma i clienti sembrano essere pochi.

A Milano, nonostante l’abbagliante decorazione delle vetrine, le persone si limitano a guardare senza entrare. Anche a Roma, il monomarca in via del Babuino, inaugurato da poco più di un mese, registra una situazione simile.

Le reazioni dei clienti e l’influenza online

Nonostante la controversia legata a Balocco e alle uova di Pasqua, alcuni clienti continuano a fare acquisti, soprattutto nella linea make-up.

Un cliente a Roma, ad esempio, ha acquistato un rossetto per la moglie, pur esprimendo disappunto per gli eventi recenti.

Tuttavia, come osserva una residente di Milano, molti seguaci di Chiara Ferragni preferiscono fare acquisti online, suggerendo che l’affluenza fisica nei negozi non rifletta necessariamente la popolarità complessiva del brand.

Difficoltà nel mercato fisico ma interesse online

Sebbene sia difficile affermare con certezza che il calo delle vendite sia direttamente collegato allo scandalo del pandoro, è evidente che il numero di persone che entrano nei negozi sia limitato.

I negozi attirano soprattutto l’interesse di giovani ragazze, che ammirano gli articoli costosi come segno di identificazione sociale.

Questo scenario riflette una sfida per il brand Ferragni, che deve affrontare le ripercussioni dello scandalo recente mentre cerca di mantenere il suo appeal nel mercato digitale.