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Sanremo 2024, Gino Paoli non usa mezzi termini: “Non lo guardo, è diventato uno spettacolo squallido”

Gino Paoli, ospite del podcast ‘Tintoria’, ha espresso un duro giudizio sul Festival di Sanremo attuale, lamentando la perdita di qualità e la prevalenza di scandali e spettacolarizzazione.

Gino Paoli: una voce critica nel panorama musicale italiano

Dopo le recenti polemiche scatenate dalle sue dichiarazioni su alcune cantanti, Gino Paoli torna a far parlare di sé, questa volta per le sue osservazioni sul Festival di Sanremo.

In una recente intervista nel podcast ‘Tintoria’, condotto da Daniele Tinti e Stefano Rapone, il cantautore ha espresso un giudizio severo sullo stato attuale del noto festival musicale, definendolo “uno squallido spettacolo”.

Sanremo: dalla celebrazione della canzone alla spettacolarizzazione

Secondo Paoli, il Festival di Sanremo ha perso la sua essenza originaria. Un tempo era un evento focalizzato esclusivamente sulla canzone, dove non importava chi la cantasse, ma la qualità dell’opera stessa.

Oggi, tuttavia, lo percepisce come una mera replica di altri spettacoli televisivi, dominato da scandali e elementi estranei alla musica. Paoli critica il cambiamento nella selezione delle canzoni, sostenendo che in passato vi erano dei filtri che garantivano un alto livello qualitativo, mentre ora, a suo dire, prevalgono canzoni di bassa qualità.

Le case discografiche e la televisione: un Impatto negativo secondo Paoli

Gino Paoli prosegue lamentando il ruolo delle case discografiche e della televisione nel cambiamento del festival.

Sostiene che in passato le case discografiche inviassero le loro migliori canzoni a Sanremo, ma che ora si concentrino su prodotti finiti, creati appositamente per il festival. Anche la televisione, secondo lui, ha contribuito a trasformare Sanremo in uno show incentrato più sullo spettacolo che sulla musica.