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Esplosione a Bargi, il commovente ricordo di Vincenzo Franchina, papà da poco, emmigrato per mancanza di lavoro

In un commovente tributo, il sindaco di Sinagra, Antonino Musca, esprime la sua vicinanza alla famiglia di Vincenzo Franchina, giovane vittima dell’esplosione a Bargi, sottolineando la dignità con cui la comunità affronta la tragedia.

La comunità in lutto

Il sindaco di Sinagra, Antonino Musca, ha condiviso il suo dolore e quello della comunità per la perdita di Vincenzo Franchina, un giovane del posto tragicamente scomparso in un incidente sul lavoro. La visita a casa dei genitori del defunto ha rivelato un profondo senso di lutto, ma anche una reazione dignitosa alla tragedia.

“Sono stato a casa dei suoi genitori, dove c’erano anche il fratello, la cognata e qualche altro parente. Inutile dire che erano particolarmente affranti, ma dico anche che stanno reagendo con estrema dignità”, ha detto il sindaco. In segno di rispetto, il comune ha proclamato il lutto cittadino, evidenziando l’impatto dell’evento su questa piccola comunità.

Un ricordo personale

Musca ricorda Vincenzo non solo come un concittadino ma come una persona di grande valore umano e professionale. Aveva avuto l’onore di celebrare il suo matrimonio e lo ricordava dai corridoi della scuola dove insegnava. “Io lo conoscevo, ma come ci conosciamo tutti in un piccolo paese. Ho avuto il privilegio di poter celebrare le sue nozze, il rito civile, nel gennaio dello scorso anno. E frequentava la scuola dove insegnavo: lo incontravo talvolta per i corridoi, sempre rispettoso, una persona di grande educazione e compostezza. Era un grande lavoratore”, ha condiviso. Questi dettagli personali sottolineano la stretta maglia della comunità di Sinagra e il vuoto lasciato da Vincenzo.

Una tragedia che si rinnova

La storia di Vincenzo è emblematica delle difficoltà affrontate da molte piccole comunità italiane, dove i giovani sono spesso costretti a emigrare per lavoro. Musca riflette sulla dura realtà dell’emigrazione e sulle sue conseguenze, esprimendo una profonda tristezza per le circostanze che hanno impedito alla famiglia di riabbracciare immediatamente Vincenzo a seguito della tragedia. “Siamo costretti ad andare via e non è una bella cosa.

Tante nostre risorse se ne vanno creando famiglia altrove e oggi ci troviamo in una situazione per cui i familiari non possono neanche stringersi a ciò che rimane di Vincenzo, costretto a emigrare per lavoro. – commenta Musca – È una tragedia nella tragedia, una cosa ancora più triste e indigesta”. La comunità di Sinagra attende ora di poter dare l’ultimo saluto a Vincenzo, in attesa che si concludano le indagini sull’incidente.