Roma, l’ultimo commovente saluto a Rossella Nappini, assassinata con 20 coltellate, l’infermiera vestita da sposa in chiesa
La tragedia che ha scosso la Capitale e l’intero Paese ha avuto ieri il suo culmine di dolore e commozione durante i funerali di Rossella Nappini, l’infermiera 52enne del San Filippo Neri brutalmente assassinata a Monte Mario.
Un addio struggente e carico di simbolismo
In un gesto simbolico e struggente, Rossella è stata vestita con l’abito da sposa della sorella, un sogno nuziale che per lei non si è mai realizzato. Una scelta che ha amplificato il senso di ingiustizia per una vita brutalmente interrotta. “Vittima dell’odio, vittima della follia” – queste le parole gridate tra le lacrime da una delle sue colleghe.
Il servizio funebre è stato celebrato da monsignor Benoni Ambarus, vescovo ausiliario di Roma. “Questo ospedale sembrava più casa tua che quella vera. Per molti, eri un’affamata di vita e di amore. Grazie per quello che sei stata e che hai fatto”, ha detto durante la cerimonia.
La comunità in lutto
I colleghi di Rossella hanno partecipato in massa, rendendo omaggio all’infermiera amata e rispettata, applaudendo in suo onore nel cortile dell’ospedale. “Ce ne vuole tanta di forza per stare ogni giorno al fianco di chi soffre”, ha sottolineato un’altra collega, sottolineando l’importante lavoro svolto da Rossella e il vuoto che lascia dietro di sé.
Indagini in corso
Intanto, le indagini sulla sua tragica morte continuano. Adil Harrati, 45 anni, di origine marocchina e in Italia in posizione irregolare, è stato fermato e accusato dell’omicidio. Nonostante gli elementi raccolti che lo posizionano nella zona dell’omicidio all’orario del delitto, Harrati ha scelto di non rispondere durante l’interrogatorio di garanzia.
Le domande in sospeso riguardano il movente del crimine, l’arma utilizzata che non è ancora stata ritrovata e il motivo di tale violenza estrema. Le indagini stanno anche cercando di chiarire la relazione tra Rossella e il suo presunto assassino.