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La criminologa Bruzzone svela la mente oscura del killer Filippo Turetta, “un narcisista patologico e aggressivo”

Filippo Turetta, assassino della ex fidanzata, affronta un esame psichiatrico. La criminologa Bruzzone lo definisce un “narcisista patologico” e manipolatore.

Il ritorno in Italia di Turetta

Filippo Turetta, accusato dell’omicidio della sua ex fidanzata Giulia Cecchettin, arriverà a Venezia con un volo militare il 25 novembre. La procura prevede un esame psichiatrico per il 22enne.

La criminologa Roberta Bruzzone ha fornito un’analisi approfondita del suo profilo psicologico, descrivendolo come un “narcisista patologico” e specificamente un “covert passivo aggressivo”.

L’analisi della Bruzzone sul caso

La Bruzzone ha esaminato il comportamento di Turetta, rilevando manipolazione e narcisismo. Ha detto: “Emerge non solo una personalità narcisistica, ma il ricatto emotivo.

Una modalità parassitaria e vessatoria di imporre la propria presenza.” Ha sottolineato che Turetta non aveva reali intenzioni suicidarie, ma usava minacce di suicidio come strumento manipolativo.

Inoltre, ha analizzato come Turetta manipolava Giulia, evidenziando il controllo ossessivo e la mancanza di spazio di autonomia nella vita di Giulia come segnali di aggressione.

Il narcisismo covert di Turetta

Secondo Bruzzone, Turetta rappresenta il tipo di “narcisista covert”. Ha spiegato che questa forma di narcisismo può manifestarsi in modo meno evidente ma altrettanto pericoloso.

Turetta appariva come un ragazzo per bene, ma nascondeva un profondo senso di grandiosità e una paura intensa del fallimento. Bruzzone ha messo in luce come il narcisismo di Turetta fosse profondamente legato alla sua relazione con Giulia e alla percezione di essere superiore a lei.