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Sonnambulo, tenta di uccidere la moglie soffocandola, le urla della moglie lo svegliano, disperato si lancia da una finestra

Quasi tre anni dopo l’incidente del 4 gennaio 2021, un uomo è sotto accusa per tentato omicidio dopo un presunto attacco di sonnambulismo, in cui ha tentato di soffocare la moglie e poi ha tentato il suicidio.

L’incredibile vicenda di una notte

Un drammatico episodio ha scosso una famiglia quando un uomo, presumibilmente sonnambulo, ha tentato di soffocare la moglie.

Successivamente, svegliato dalle sue grida di terrore, si è precipitato in cucina e si è lanciato dalla finestra del terzo piano.

Miracolosamente sopravvissuto alla caduta, l’uomo ora si trova accusato di tentato omicidio. La moglie, tuttavia, sostiene la sua innocenza, affermando che “non farebbe del male a una mosca”.

La testimonianza della moglie

Nonostante siano separati in casa, la coppia ha mantenuto un buon rapporto, convincendo la vittima dell’innocenza del marito.

In tribunale, la donna ha descritto la terrificante esperienza: “mi sono svegliata con qualcosa che mi premeva sulla faccia…non ho subito capito fosse mio marito…Ne è nata una lotta…Ho morso forte un dito in bocca.

Lui, in trance, si è alzato e defenestrato dopo le mie urla”. Questo racconto in tribunale ha messo in luce la complessità della situazione e la possibile condizione di sonnambulismo del marito.

Il processo e le indagini

L’incidente non è isolato, con precedenti episodi di comportamento violento durante il sonno. Ora, l’uomo affronta un processo per determinare la consapevolezza dei suoi atti notturni.

Un perito ha suggerito che l’uomo potrebbe soffrire di una forma di parasonnia non Rem o di epilessia notturna, condizioni che alterano drasticamente il comportamento durante il sonno. Queste rivelazioni aprono la possibilità che l’atto possa essere stato compiuto involontariamente, aggiungendo un ulteriore strato di mistero e complessità al caso.