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Gigi Riva, l’infarto, il rifiuto all’operazione di angioplastica, poi la morte inaspettata

Gigi Riva, icona del calcio italiano e eroe dello storico Scudetto del Cagliari nel 1970, è deceduto dopo un malore e una crisi cardiaca, nonostante fosse in condizioni inizialmente non gravi.

La scomparsa di una leggenda

Gigi Riva, celebre per aver portato il Cagliari alla vittoria dello Scudetto del 1970 e per aver contribuito al trionfo dell’Italia negli Europei del 1968 e alla finale del Mondiale del 1970, è venuto a mancare nella notte tra domenica 21 e lunedì 22 gennaio.

Colto da un malore e un problema cardiaco, Riva è stato portato al pronto soccorso e sottoposto a una coronarografia, che ha rivelato la necessità di un intervento di angioplastica.

Nonostante ciò, Riva ha preferito riflettere prima di accettare l’intervento, volendo consultarsi con i suoi cari.

Il declino della sua salute

Inizialmente le condizioni di Riva non sembravano gravi. Era stato definito sereno, vigile e cosciente.

Tuttavia, nonostante la necessità dell’intervento di angioplastica, Riva aveva scelto di non procedere immediatamente, desiderando prima parlarne con la famiglia.

Il personale medico, consapevole dei rischi, aveva programmato di convincerlo a sottoporsi all’intervento nei giorni seguenti.

Gli ultimi momenti e la morte inaspettata

La giornata è proseguita con Riva in buon umore, scherzando persino sul divieto di fumare.

Tuttavia, è sopraggiunta un’inaspettata crisi cardiaca che ha aggravato drasticamente le sue condizioni.

Nonostante l’intervento tempestivo dei medici, Riva è deceduto poco dopo le sette di sera.

Omaggi e controversie

Il mondo del calcio ha omaggiato Riva con grande rispetto, e anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ricordato la sua figura.

Tuttavia, durante la finale Napoli-Inter di Supercoppa Italiana a Riyad, il momento di ricordo per Riva è stato turbato da fischi provenienti dal pubblico, suscitando polemiche e sdegno.