Bari & Dintorni

La regione Puglia da il benservito a 804 operatori socio sanitari, da angeli, eroi a licenziati, “questo è il grazie del lavoro svolto”

 

804 operatori socio sanitari che lavoravano presso le sei Asl pugliesi si ritrovano dal 31 gennaio scorso senza lavoro.

La regione Puglia ha deciso di non rinnovargli il contratto. Il segretario della Cgil Puglia, Pino Gesmundo ha così commentato l’amara vicenda: “Siamo impegnati affinché si eviti un conflitto tra lavoratori, i precari da un lato, i vincitori e gli idonei del concorso dall’altro. La politica deve assumersi la responsabilità di scelte che contemperino interessi collettivi nel rispetto delle norme. Per questo siamo pronti a denunciare a ogni livello istituzionali atteggiamenti e decisioni che ledono non solo i diritti dei lavoratori ma anche quelli dei pazienti”.

Una delle socio sanitarie che si ritrova dal 31 gennaio senza lavoro si chiama Elisabetta Carlà e ha 45 anni. La donna è madre di un ragazzo di 18 anni e da questo mese non sa come vivere.

Lavorava presso il reparto di malattie infettive dell’ospedale Perrino di Brindisi. La donna è stata contagiata dal virus.

Elisabetta ha così commentato il mancato rinnovo del suo contratto: «Eravamo angeli, eroi, mi sono fatta quindici giorni di terapia intensiva, ho vissuto il dramma dei pazienti che curavo. Siamo stati sottoposti a turni massacranti, abbiamo dato tutto. Oggi a distanza di tre mesi ho ancora difficoltà a camminare e mi ritrovo messa alla porta, senza lavoro, con una figlia di 18 anni che cresco e senza reddito per poter pagare un affitto e le utenze. Questo è il grazie dello Stato per il lavoro svolto».