Scontro tra lo psichiatra Enrico Zanalda e la criminologa Roberta Bruzzone su Filippo Turetta “Non è uno psicotico”
Analisi psichiatrica di Filippo Turetta, sospettato dell’omicidio di Giulia Cecchettin, suggerisce un disturbo di personalità, distinto dalla psicosi, che potrebbe influenzare la valutazione della sua capacità di intendere e di volere.
Il quadro psichiatrico di Filippo Turetta
Lo psichiatra Enrico Zanalda, Presidente della Società di Psichiatria Forense, ha delineato un profilo chiaro di Filippo Turetta, il giovane che ha confessato l’omicidio di Giulia Cecchettin. Secondo l’analisi di Zanalda, Turetta non è classificabile come psicotico, ma potrebbe soffrire di un disturbo di personalità.
Questa valutazione parzialmente diverge da quella della criminologa Roberta Bruzzone. La diagnosi di disturbo di personalità è diventata rilevante ai fini legali in Italia dopo la sentenza Raso del 2005, che ha permesso l’applicazione dell’articolo 89 del codice penale, relativo al “vizio di mente”, in casi di disturbi di personalità significativi.
La questione della premeditazione
Riguardo alla natura dell’omicidio commesso da Turetta, Zanalda sottolinea l’evidenza di una premeditazione significativa, tipica dei delitti passionali. La brutalità dell’attacco, con venti coltellate, indica un forte legame emotivo tra l’aggressore e la vittima, un aspetto comune in questo tipo di crimini.
Procedimenti legali e perizia psichiatrica
Si prevede che il caso procederà con un incidente probatorio, un accertamento di rilevanza tale da richiedere il contraddittorio delle parti.
Questo potrebbe includere un esame psichiatrico di Turetta, eseguito da un consulente o da un collegio di consulenti nominati dal giudice per le indagini preliminari. Durante questa perizia, la difesa e l’accusa, insieme alle parti civili, hanno il diritto di partecipare con i loro consulenti.
La valutazione psichiatrica si basa su colloqui diretti e su una valutazione psicodiagnostica, fornendo un quadro completo dello stato mentale dell’imputato.