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Alessandro Gassmann a muso duro sul caso Chiara Ferragni “La beneficenza non si dovrebbe dichiarare né pubblicizzare. La classe non si insegna né si compra”

Nel dibattito sulle attività filantropiche di Chiara Ferragni, Alessandro Gassmann ha espresso la sua opinione, evidenziando l’importanza della discrezione nelle opere di beneficenza.

Critiche alla pubblicità della filantropia

A seguito delle recenti controversie riguardanti i prodotti promossi da Chiara Ferragni, l’attore Alessandro Gassmann ha condiviso il suo punto di vista sulla promozione pubblica della beneficenza.

Nell’ambito del dibattito sui pandori e le uova pasquali griffate dalla celebre influencer, Gassmann ha messo in discussione la prassi di rendere pubbliche tali iniziative filantropiche.

Ha espresso il suo pensiero affermando:

“La beneficenza non andrebbe dichiarata né pubblicizzata, altrimenti si potrebbe pensare che sia fatta per trarne vantaggio di immagine. Ma capisco che la riservatezza, insieme alla gentilezza, sia del tutto scomparsa.” Queste parole riflettono la sua convinzione che la beneficenza dovrebbe essere un atto privato e non un mezzo per guadagnare visibilità.

Riflessioni sull’etica della beneficenza

In un contesto segnato da critiche e sanzioni verso Chiara Ferragni, Gassmann ha ricordato l’esempio di suo padre, Vittorio Gassmann, e il suo approccio alla beneficenza. Ha rimarcato:

“Mio padre ha sempre fatto beneficenza nella sua vita e non ne ha mai parlato pubblicamente e la cosa lo ha sempre reso felice, esclusivamente per i risultati ottenuti, pubblicizzarla lo avrebbe messo in imbarazzo. La classe non si insegna né si compra.” Con queste parole, Gassmann ha evidenziato l’importanza di agire con umiltà e discrezione nel campo della filantropia.

Ferragni in un periodo di riflessione

Chiara Ferragni, al centro di un vortice mediatico per le sue iniziative di beneficenza, continua a perdere seguaci sui social. La sua assenza dai media sociali si prolunga, se si esclude un recente scambio con i giornalisti del Corriere della Sera.