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Urbino, chi sono le vittime: Sokol, giovane albanese con il sogno di diventare medico. Cinzia, infermiera, e Stefano, autista, colleghi da anni, morti un’ora prima che finisse il turno

Un tragico incidente nella galleria Ca’ Gulino ha causato la morte di quattro persone, tra cui Cinzia Mariotti, Stefano Sabbatini, Sokol Hoxha e Alberto Serfilippi.

Un tragico destino per l’equipaggio della Potes

Cinzia Mariotti, infermiera di 49 anni, insieme ai suoi colleghi Stefano Sabbatini e Sokol Hoxha, stavano viaggiando sulla Potes medicalizzata, una routine interrotta da una tragedia inattesa.

Il loro compagno di viaggio era Alberto Serfilippi, un paziente di 85 anni. La giornata sembrava normale, con Cinzia che già pensava alla cena post natalizia con la sua famiglia. Ma un destino crudele ha cambiato tutto: il loro viaggio verso l’ospedale di Urbino è stato interrotto in modo tragico nella galleria Ca’ Gulino.

L’impatto devastante e le perdite irreparabili

La scena che si è svelata nel pomeriggio era una di quelle che lasciano un segno indelebile: un forte impatto contro un pullman pieno di ragazzi in gita, seguito da un inferno di fiamme e fumo.

Cinzia, Stefano, Sokol e Alberto non hanno avuto scampo, morendo sul colpo. Questo evento tragico ha scosso non solo le famiglie delle vittime, ma anche l’intera comunità e i colleghi alla Potes, che hanno perso amici e colleghi amatissimi.

Il dolore di una comunità in lutto

La notizia della tragedia ha colpito come un fulmine la comunità di Fossombrone, generando una profonda ondata di dolore.

Alessandro Bernardi, direttore della Potes, i familiari delle vittime, colleghi e autorità locali si sono ritrovati sul luogo dell’incidente, condividendo il loro dolore e incredulità.

I ricordi dei colleghi scomparsi, descritti come persone dedicate, gentili e amate, hanno lasciato una ferita profonda in chi li conosceva e lavorava con loro.