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Progetti futuri di Gino Cecchettin in memoria di Giulia: un libro e produzione di una serie televisiva, sotto la guida della nuova manager della comunicazione

Gino Cecchettin, padre di Giulia, collabora con l’agenzia “Andrew Nurberg” e Barbara Barbieri per gestire i numerosi inviti e potenzialmente raccontare la storia di Giulia attraverso opere dedicate.

Scelta strategica per la comunicazione

Gino Cecchettin, il padre di Giulia, ha deciso di collaborare con una manager dell’agenzia di comunicazione inglese “Andrew Nurberg” per gestire la sua immagine pubblica.

La manager incaricata, Barbara Barbieri, ha annunciato che il suo ruolo sarà principalmente quello di “gestire i tanti inviti che riceve quotidianamente” Gino Cecchettin. Secondo quanto riportato da Il Messaggero, questa mossa potrebbe anche preludere alla creazione di opere dedicate alla storia di Giulia.

Silenzio e riflessione dopo i funerali

In seguito al funerale della figlia ventiduenne e a un’intervista rilasciata al programma “Che tempo che fa”, Gino Cecchettin aveva optato per un periodo di silenzio, allontanandosi dal lavoro e dai social media.

Le vacanze trascorse in famiglia sembrano averlo indotto a prendere questa nuova iniziativa con l’agenzia di comunicazione. Durante l’apparizione televisiva, aveva già espresso il desiderio di “trasformare il dolore in azioni positive”, un’intenzione ribadita anche sui social prima di annunciare una pausa dalle sue attività professionali.

Prospettive future e impegno civico

L’ingaggio della “Andrew Nurberg” potrebbe essere un passo verso la realizzazione di questo obiettivo. L’agenzia, specializzata in diritti d’autore, e Barbara Barbieri, con esperienze all’ufficio stampa della Rizzoli e nella gestione di autori come Donato Carrisi e Alessandro D’Avenia, suggeriscono la possibilità che il futuro di Gino Cecchettin includa la pubblicazione di un libro sulla storia di Giulia, tragicamente scomparsa a 22 anni per mano del suo ex ragazzo.

Questo libro potrebbe anche trasformarsi in una fiction. Entrambi i progetti, in linea con l’obiettivo di una fondazione contro la violenza sulle donne, avrebbero il potenziale di raggiungere un vasto pubblico e aumentare la consapevolezza sui temi del femminicidio e del patriarcato, temi che la vicenda di Giulia ha portato all’attenzione del pubblico.